Il premio “Recioto d'Oro al merito sportivo 2000” è assegnato a Francesco Moser. Classe 1951, passista di rara potenza e generosità, Moser è stato uno dei migliori corridori italiani della storia. La sua carriera ha assunto una dimensione di grandissimo pregio soprattutto verso la fine, quando Francesco seppe affinare le sue capacità di difendersi in salita ed esplorare prima di altri, i confini della scienza applicata al ciclismo. La sua fantastica cavalcata nella Soave – Verona, ultima tappa a cronometro del Giro d'Italia 1984, nella quale strappò la maglia rosa a Fignon conquistando il suo primo e unico Giro d'Italia, è nei ricordi di tutti. Qualche mese prima, a gennaio, Francesco era stato capace, dopo aver tolto a Merckx il primato mondiale dell'ora coprendo 50.808 chilometri a città del Messico, di tornare in pista qualche giorno solo per rispettare i suoi tifosi che si erano sobbarcati il lungo viaggio e non avevavo potuto assistere al riuscito tentativo.
E Moser fece ancora meglio, fissando il record a 51.151. Francesco fu capace, dieci anni dopo, di rimnettersi in gioco, a carriera conclusa, per verificare come il rendimento di un atleta poteva cambiare dopo così tanto tempo ma con nuovi mezzi tecnici.
Francesco Moser ha contrassegnato un'epoca. Ha vinto 272 corse. Tra le gemme la Milano – Sanremo, tre Parigi – Roubaix, il campionato del mondo a San Cristobal, la Gand – Wevelgem, il Giro di Catalogna, il Giro di Lombardia, la Tirreno – Adriatico, la Freccia Vallone, il Campionato di Zurigo, il campionato del mondo nell'inseguimento su pista, Trofeo Baracchi, le classiche italiane. Professionista dal 1973 al 1988 ha vinto tappe al Giro e al Tour dove gha vestito anche la maglia gialla.